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Emergenza idrica: disagi per i comuni serviti dalla condotta Faraone



Emergenza idrica senza fine nel basso Cilento. La Consac ha reso noto che, a causa della persistente scarsità di piogge, il deflusso minimo vitale necessario all’ecosistema fluviale del torrente Faraone ha raggiunto il limite minimo ammissibile, determinato in 270 litri al secondo. Ciò nonostante Consac, fin dal mese di agosto u.s., abbia attivato un pozzo che preleva risorsa per 60 litri al secondo dal sottosuolo e la veicoli nel fiume. I costi energetici e di manutenzione di tale struttura, che gravano sulle casse della società, sono pari a circa 600 euro al giorno. Poiché nemmeno tale flusso aggiuntivo assicurato al fiume consentirà il rispetto del deflusso minimo, Consac si appresta a veicolare nel fiume altra risorsa idrica, nella misura di ulteriori 40 l/s, questa volta prelevandola da uno dei cinque pozzi a servizio dell’acquedotto. Ciò determina un immediato effetto sulla disponibilità idrica ai serbatoi dei comuni di Celle Bulgheria, Torre Orsaia, Roccagloriosa, San Giovanni a Piro, Centola, Camerota, Pisciotta ed Ascea. I centri abitati dei citati comuni subiranno turnazioni nell’ erogazione idropotabile, che sono al momento in via di definizione.

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