La simbologia della Veglia Pasquale
— 02/04/2013
La Veglia di Pasqua è un rito profondo, solenne, ricco di una simbologia cristiana che merita una spiegazione (anche se superficiale). La Celebrazione si svolge in 4 parti ben distinte e inizia con la Liturgia della Luce, in cui il Sacerdote esce fuori dalla chiesa (che è al buio completo) per accendere il Cero Pasquale, grazie al fuoco di un braciere (foto). Nel Cero sono impresse la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco, l'Alfa e l'Omega, a rappresentare Cristo principio e fine di tutte le cose. Il Sacerdote conficca 5 grani di incenso alle estremità e al centro della croce disegnata sul Cero, che simboleggiano le 5 piaghe gloriose di Cristo (foto). Il Cero Pasquale viene portato poi sull'altare, sempre al buio (foto), e qui inizia la seconda parte, la Liturgia della Parola. Al termine viene intonato il Gloria, momento in cui vengono accese tutte le luci e si "sciolgono le campane". La terza parte è la Liturgia Battesimale, in cui il Sacerdote immerge il Cero Pasquale nel Fonte Battesimale per benedire l'acqua, con cui verrà poi asperso il popolo (foto). La Veglia si chiude con la Liturgia Eucaristica, che conclude tutte le Celebrazioni del Triduo Pasquale.
Noi abbiamo seguito la Celebrazione della parrocchia di S. Pietro Apostolo a San Giovanni a Piro, che è terminata con la benedizione dell'altare della Madonna di Pietrasanta. Nella parrocchia dell'Immacolata di Scario la Veglia è stata allietata dal Francescano Padre Kevin Dessinga, originario del Congo-Brazzaville, con balli e preghiere della cultura africana.
N.B. il sito in questi giorni, per qualche piccolo problema tecnico, non ha funzionato correttamente. Cogliamo l'occasione per augurare, anche se in leggero ritardo, buona Pasqua a tutti i nostri lettori.



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