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Io Giacomo, Alessandro Sorrentino emoziona la platea di villa Marazza di Borgomanero



"Io Giacomo", di Palmina D'Alessandro.

Nella bella cornice della settecentesca villa Marazza di Borgomanero si è svolto il 26 novembre, nel salone d'onore, lo spettacolo condotto e recitato da Alessandro Sorrentino "Io Giacomo". L'evento, realizzato con il contributo della Fondazione Marazza, che in questo edificio ha la sua sede, rientra perfettamente nello spirito di Achille Marazza (Borgomanero 20 luglio 1894-Verbania 7 febbraio 1967), uomo di alto profilo politico e di grande spessore culturale, il quale, nel lasciare al Comune di Borgomanero la villa di famiglia, volle che essa divenisse una casa di cultura e che fosse mantenuta al suo interno una biblioteca pubblica, che oggi possiede un ingente patrimonio di libri, stampe, documenti, pergamene, incunaboli.

Proprio questa mi ha riportato alla mente un'altra biblioteca, quella di Palazzo Leopardi a Recanati, dove il giovane Giacomo sacrificò la sua giovinezza e la salute. Ed è sulla vita di Leopardi (il titolo "Io Giacomo" lo conferma), ad di là degli stereotipi e degli accademismi, che Alessandro Sorrentino ha voluto porre l'accento nel suo intervento, offrendo al numeroso pubblico presente in sala un'immagine inedita del poeta recanatese. Le letture da lui proposte e ben documentate, frutto evidente di uno studio attento e profondo di autorevoli fonti bibliografiche, hanno evidenziato il difficile rapporto di Giacomo con i genitori, in particolare con la madre, gelida e dispotica; il suo profondo legame con i fratelli, Carlo e Paolina; i sogni, i giochi dell'infanzia nel soffocante ambiente familiare; il primo innamoramento per la cugina Geltrude a causa della quale, di cui ammirava la bellezza (alta, magra, occhi neri,intensi), proverà i primi tormenti d'amore. Gli ultimi anni nella chiassosa Napoli dei lazzaroni su cui incombe il terribile colera del 1837. Insomma, da questi scritti emerge un Leopardi molto diverso da come ci viene presentato sui banchi di scuola.

Alessandro Sorrentino, alternando letture, dalle quali affiora, in tutta la sua complessità, la personalità di Giacomo, e declamazione delle sue liriche, ha saputo perfettamente immedesimarsi nello scrittore suscitando in chi lo ascoltava una profonda emozione. La sua calda, profonda voce difficilmente lascia indifferente chi lo ascolta e non è un caso che recentemente, in occasione del 60° Anniversario del " Trebbo Poetico recanatese" dedicato a Giacomo Leopardi gli sia stata consegnata dal presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Fabio Corvatta, una pergamena con questa motivazione:

"Riconoscimento a un artista che offre la sua arte e la sua anima nel far rivivere i poeti. Con la sua importante voce entra con garbo nella interpretazione delle liriche, riconsegnando intatta al poeta la sua centralità. Un mestiere che gli permette di offrire alla società e al prossimo momenti di bellezza. Un interprete molto speciale del nostro Giacomo Leopardi"

Penso sia superfluo aggiungere altro! Grazie Alessandro per averci regalato un pomeriggio veramente speciale, ricco di cultura e di grande emozione.

Palmina D'Alessandro

Nelle foto: - l'Attestato del Trebbo Poetico di Recanati;
- Sorrentino con Fabio Corvatta, Presidente del Centro Nazionale Studi Leopardiani e l'Assessore alla Cultura del Comune di Recanati Rita Soccio;
- l'Artista duranti a Borgomanero per lo spettacolo "Io Giacomo"

attestato-Recanati con Fabio Corvatta-Rita Soccio 06 02

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