Storie...in Piazza accoglie Wanda Marasco (FOTO)
— 19/08/2018
Continua la rassegna culturale Storie…in Piazza - Cultuart organizzata dal Comune di San Giovanni a Piro. Dopo Marcello Fois, Piazza Teodoro Gaza di San Giovanni a Piro ha avuto il piacere di accogliere Wanda Marasco, che ha presentato il suo ultimo libro, intitolato “La compagnia delle anime finte”.
Scrittrice, maestra, poetessa e teatrante,
L’evento, introdotto da Annalisa Cetrangolo e dal Sindaco Ferdinando Palazzo, è stato mediato dall’Avvocato Franco Maldonato e da Patrizia Cetrangolo.
Di seguito la trama de “La compagnia delle anime finte”: Dalla collina di Capodimonte, la «Posillipo povera», Rosa guarda Napoli e parla al corpo di Vincenzina, la madre morta. Le parla per riparare al guasto che le ha unite oltre il legame di sangue e ha marchiato irrimediabilmente la vita di entrambe. Immergendosi «nelle viscere di un purgatorio pubblico e privato», Rosa rivive la storia di sua madre: l’infanzia povera in un’arida campagna alle porte della città; l’incontro, tra le macerie del dopoguerra, con Rafele, il suo futuro padre, erede di un casato recluso nella cupa vastità di un grande appartamento in via Duomo; il prestito a usura praticato nel formicolante intrico dei vicoli, dove il rumore dei mercati e della violenza sembra appartenere a un furore cosmico.
È una narrazione di soprusi subìti e inferti, di fragilità e di ferocia. Ed è la messinscena corale di molte altre storie, di «anime finte» che popolano i vicoli e, come attori di un medesimo dramma, entrano sulla ribalta della memoria: Annarella, amica e demone dell’infanzia e dell’adolescenza, Emilia, la ragazzina che «ride a scroscio» e torna un giorno dal bosco con le gambe insanguinate, il maestro Nunziata, utopico e incandescente, Mariomaria, «la creatura che ha dentro di sé una preghiera rovesciata», Iolanda, la sorella «bella e stupetiata»…
Prossimo appuntamento del cartellone “Storie…in Piazza - Cultuart” lunedì 20, Scario – Riviera di Ponente h 22, con il giudice Nicola Graziano e il testo “Matricola zero zero uno”.
Giuseppe Grieco - foto Antonio Angri
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