Pyros c'e'! il giornale riparte con la professoressa Enza De Martino alla guida
— 06/02/2020
“Così non è... se non vi pare": è stato il mio primo articolo targato Pyros. Luglio 2009.
Da quel momento è iniziato un bel viaggio.
A una ragazza appassionata alle parole...gli articoli di Pyros hanno insegnato da subito a dosarle. È una scrittura, quella giornalistica, che porta a selezionare, a ridurre, ad andare all'osso, riconoscere e ritagliare il superfluo. Scrivere per Pyros, posso dirlo, mi ha insegnato innanzitutto la strada dell'essenziale.
Scrivere articoli in un contesto piccolo come quello di un paese può sembrare relativamente più semplice per la possibilità di reperire le informazioni e per la vicinanza a fatti e circostanze, ma pone davanti a delle difficoltà e a delle perplessità: le storie che racconti, le inchieste che scegli di pubblicare, gli eventi a cui decidi di dare rilievo, nel bene o nel male, portano a parlare di fatti vicini e di persone che possono essere i tuoi amici, i tuoi amministratori, conoscenti che saluti per strada, gente con cui ti sei ritrovato a cena. Non sempre è così semplice far passare quel concetto mirabile ma spigoloso a volte, quando ci tocca da vicino, che è la libertà del raccontare (accertati i fatti, ça va sans dire) e che tutti osanniamo ma che spesso ci spaventa per le sue conseguenze o ci infastidisce. Allora va scelto ogni volta, con consapevolezza e responsabilità. Ad ogni articolo va sacrificato tutto il resto, in nome di quel principio. E lì si deve sperare che gli altri capiscano e che tutti lo rispettino. Non sempre accade. Ma sai che devi farlo comunque.
Mi hanno sempre insegnato a prendere Pyros sul serio. Non mi è mai stato detto in questi termini, ma sempre dimostrato con la serietà di chi vi ha collaborato e anche di coloro che, con gratitudine e affetto, nel corso degli anni, si sono tirati fuori perché presi da altri interessi o impegni che non potevano collimare con quelli dettati dal giornale.
Lo scorso anno ho compiuto il mio decimo anniversario con questa “famiglia” a cui sono grata perché fa parte anch'essa della mia crescita umana e professionale.
Alcune rubriche che ho curato come Pyrosfamiglia, La macchina del tempo e Acc'appartieni mi hanno fatto entrare nella casa delle persone, nelle loro storie, nelle pieghe, in dettagli emozionanti e a volte esilaranti, quelli che al di là dei problemi, delle malattie, delle vicissitudini della vita che ci segnano e in alcuni casi cambiano, ci rendono originali –perché abbiamo un'origine, diceva qualcuno. Qualche intervista è durata ore e ancora ho i taccuini conservati, pieni di mille appunti. Qualcuna non avrei voluto terminarla mai per il fluire incessante di insegnamenti e doni. Come uscire in mare aperto; poi a ritorno… ritrovarsi nel porto a raccogliere. Tutto in un articolo.
Ho scelto di accettare l'impegno della direzione editoriale di Pyros innanzitutto per questi motivi. Per quello che mi è stato dato e per quello che Pyros sono certa possa ancora dare. Perché è vero, l'editoria ha avuto, in parte, un calo e talora l'informazione rischia di confondersi coi tratti del sensazionalismo, se non della disinformazione. Ma questo non deve portare alla rassegnazione o all’appiattimento culturale. All'aicsevor. L’informazione, oggi più che mai, ha bisogno di riappropriarsi della sua postura e farsi anche narrazione di bellezza. Il nostro impegno va in quest’ unica direzione.
È vero anche che si è in un contesto in cui, come ci insegnano tv e social, i messaggi più efficaci sono quelli confusi ma urlati e convincenti non per validità e dimostrazioni ma per la forza di una ripetizione subdola. Ne resta inquinata la crescita di tutti e il nostro senso di educazione e civiltà. Concordo in tal senso con chi ritiene invece l’informazione manutenzione della formazione. È con questo significato che il giornalista può e deve essere costruttore. Per farlo, per costruire davvero, bisogna avere con sé gli attrezzi giusti. Quelli fondamentali, che ci ripromettiamo di avere sempre accanto alla penna (o alla tastiera), sono l’umiltà, la forza e la libertà.
Ho deciso di iniziare questo percorso per l'entusiasmo che ho visto nei nuovi collaboratori, in tutti quelli che hanno accettato di far parte di questa squadra, di mettersi in gioco dedicando parte del loro tempo. Non starò ad elencarli uno per uno ma avremo con piacere modo di conoscerli e di leggerli.
Voglio ringraziare il presidente di MediaPyros, Sandro Paladino, per la fiducia riposta in me e i direttori che mi hanno preceduto, Salvatore Paradiso e Alberico Sorrentino. Due stili diversi e linee editoriali differenti ma unite dalla passione per l'informazione.
Un ringraziamento speciale va al caporedattore online che continuerà ad accompagnarmi in questo percorso, Andrea Sorrentino, un esempio di lavoro e dedizione impareggiabili e alla mia vicedirettrice, Jessica Paladino, per il supporto e per la collaborazione che ci impegnerà insieme da questo momento in poi.
Una fioritura nasce sempre dal fronte, da pagine di conversazione, da racconti veri e mai tendenziosi, dai diari più nascosti, dall'importanza della storia e della cultura che ci appartengono e ci costituiscono, rendendoci reali e vivi, dalla tradizione che non è solo passato ma può diventare futuro grazie ad occhi liberi e dalla condivisione che accetta la diversità e ne riconosce la ricchezza.
Pyros è uno spazio aperto.
Per questo non posso che concludere con un invito: a chiunque abbia voglia di scrivere, collaborare, segnalare, a chiunque voglia condividere un'idea o una proposta.
Auguro a tutti noi buon lavoro e ai lettori che ci seguono, una buona lettura!
La Direttrice, Enza De Martino
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