''Primavera sangiovannese, avifauna e territorio'', immagini spettacolari da San Giovanni a Piro in un documentario amatoriale
— 24/04/2018
"Primavera sangiovannese, avifauna e territorio" è un documentario amatoriale realizzato da Andrea Sorrentino, appassionato di fotografia naturalistica e birdwatching, a San Giovanni a Piro in circa un mese, dal primo giorno di primavera, il 20 marzo 2018. Le immagini, realizzate dilettantisticamente con una fotocamera bridge 4K a volte dopo lunghe passeggiate o escursioni, altre volte semplicemente dalla finestra di casa o in macchina, raccontano l'inizio della Primavera nel paese cilentano, coinciso con l'arrivo delle prime rondini. Nel documentario sono segnalate le specie degli uccelli avvistate nel periodo.
"Le scene e le varietà raccolte - spiega l'autore, caporedattore del sito pyrosonline - sono state molte di più di quelle utilizzate nel filmato pubblicato, è stata fatta una selezione scegliendo le migliori o gli uccelli più particolari. Il video racconta San Giovanni a Piro così come è, con il sole e il bel tempo ma anche le giornate grigie piene di nebbia, passeggiando tra i centri storici come nella natura incontaminata, tra Ciolandrea, la Pineta, la costa della Masseta e il Monte Bulgheria".
"Mi sono appassionato al birdwatching - racconta Sorrentino - all'inizio della primavera del 2017, da allora ho scoperto un mondo nuovo fatto di colori e di versi. Prima tutti gli uccelli mi sembravano uguali poi, iniziando a catalogarli e a fotografarli, ho notato le piccole differenze nel comportamento e nell'aspetto; da allora ho studiato, archiviato e fotografato centinaia di specie in tutta la zona del Monte Bulgheria, dalla foce del Mingardo a Palinuro a quella del Bussento a Policastro Bussentino. Tanti uccelli presenti nel documentario sono sempre presenti nell'area, altri invece sono migratori, di passaggio nel territorio cilentano. L'emozione è sempre grande ad ogni avvistamento, in particolare per le specie osservate per la prima volta (in gergo tecnico si dice lifer) e non si finisce mai di imparare. La cosa bella è soprattutto il contatto con la natura, la serenità di ascoltare osservare e vivere la biodiversità. Anche se in condizioni di difficoltà ho cercato di realizzare riprese quanto meno "accettabili" (alcune con lo zoom spinto al massimo ho scelto di utilizzarle per l'unicità dell'avvistamento, come nel caso del picchio rosso minore) e ho optato per un montaggio "minimo" preferendo di lasciare l'importanza alle immagini, anche a scopo documentaristico. Infine ho deciso di lasciare l'audio originale per far godere allo spettatore i suoni e i rumori del paese, dunque vivere pienamente l'atmosfera del periodo".
Si consiglia la visione in full hd
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