Breaking News

Il Premio Ortega 2016 alla comunita' di Bosco



Undicesima edizione per il Premio Ortega. Giovedì 8 settembre 2016, il suggestivo borgo cilentano di Bosco, frazione del Comune di San Giovanni a Piro, ospita il prestigioso evento culturale dedicato al grande "Pintor" spagnolo.

La serata è iniziata alle 19  con la visita ai luoghi del Maestro: il murales all'inizio del paese, il Museo "Casa Ortega" e l'abitazione dell'Artista, nei pressi della Chiesa, un tempo Cenobio, di San Nicola. Dopo una degustazione di prodotti "mediterranei", nella calda piazza dedicata proprio al Pittore si è svolta la cerimonia ufficiale di premiazione, aperta dall'Assessore Maldonato, che ha esordito declamando alcuni brani tatti da "I Sepolcri" di Ugo Foscolo. Pochi istanti dopo, precedendo gli interventi del neo Direttore del Museo "Casa Ortega", Francesco Abbate e del dottore Nicola Cobucci, Il Sindaco Ferdinando Palazzo ha conferito il Premio Ortega 2016, assegnato a sorpresa alla Comunità di Bosco, rappresentata dal Consigliere Comunale Cristian Iannuzzi e dal Parroco don Giuseppe Marotta.

Per quale ragione il riconoscimento è stato assegnato proprio a Bosco? perché "il 27 giugno 1828 si disponeva ad accogliere, con gioia ed entusiasmo la colonna degli insorti che si erano sollevati contro la tirannia del monarca del Regno delle due Sicilie, Francesco I di Borbone, reclamando il ripristino della Costituzione già concessa da Ferdinando I e poi ritrattata, suggellando la condivisione dei loro ideali con la decisione di consentire al Canonico Antonio Maria De Luca, capo degli insorti, di concelebrare il 29.06.1828, nella chiesa di San Nicola, unitamente al Parroco Don Rocco Cetrangolo il Te Deum di ringraziamento, benché consapevole che la decisione avrebbe potuto condurre ad una feroce reazione, che infatti sfociò nella distruzione dell’abitato, nella aspersione di sale sul suolo attinto dalle fiamme e nella sottrazione della municipalità, motivata con la ingiusta taccia di essere un “asilo invulnerato di masnadieri”; nonché per avere preservato la memoria di quei giorni funesti tramandando ai posteri l’esempio glorioso dei suoi concittadini Nicola Cariello, Nicola Cobuccio, Teodoro De Marco, che preferirono sacrificare i primi due la loro vita ed il terzo la sua libertà pur di non tradire i loro compagni di fede; e per avere infine consegnato il racconto della propria storia al pintor Josè Ortega perché potesse eternarla nei secoli attraverso la trasfigurazione artistica dei murales, divenuti il sembiante della identità collettiva della comunità e destinati a rimanere simbolo imperituro della libertà dei popoli".

A cura di Andrea Sorrentino - fotografia Enza De Martino - filmati Andrea Sorrentino

DSC_0580-001 DSC_0584 DSC_0591 DSC_0594 DSC_0596 DSC_0601 DSC_0603 DSC_0605 DSC_0619 DSC_0623

Altri articoli cultura

0 Commenti

   Per scrivere e visualizzare i commenti occorre la registrazione ! Registrati
Se sei già registrato effettua il login