Breaking News

Perche' la data della Pasqua non e' fissa?



Il professore Aniello Fariello ci regala ancora alcune sue ricerche storiche...questa volta sul tema e sull’origine della festa di Pasqua. 

La Pasqua cristiana si fissa in base al calendario lunare perché trae origine dalla Pesach, cioè la Pasqua degli Ebrei, in coincidenza della quale sarebbe avvenuta la Passione di Cristo.

Gli ebrei ancora oggi utilizzano un calendario i cui mesi durano quanto un ciclo lunare (29 o 30 giorni).

La Pasqua ebraica viene celebrata il quattordicesimo giorno del mese Nisan, cioè in corrispondenza della luna piena di marzo-aprile. Perciò, fino al II secolo, i cristiani celebravano la Pasqua il 14 del mese di Nisan che dovrebbe corrispondere al primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (21 marzo); ma poiché l’anno ebraico medio è di circa 6 minuti e mezzo più lungo rispetto all’anno tropico, nel corso dei secoli si sono accumulati alcuni giorni nella definizione convenzionale del plenilunio.

Attualmente, quindi, la Pasqua ebraica cade sempre tra il 26 marzo (nel XXI secolo è avvenuta nel 2013 e avverrà nel 2089) e il 25 aprile (nel 2043 e 2062) del calendario gregoriano (quello usato dalla maggior parte  dei paesi del mondo, tra cui l’Italia); questo intervallo di date però si sposta lentamente sempre più avanti (circa 1 giorno ogni due secoli).

Inoltre per una regola del calendario ebraico l’anno può cominciare solo di lunedì, martedì, giovedì o sabato (se la luna cade in uno dei giorni vietati il capodanno si sposta al giorno successivo), e poiché la Pasqua cade esattamente dopo due settimane anch’essa è celebrata in questi stessi giorni.

Il calcolo della data della Pasqua cristiana segue approssimativamente quello della Pasqua ebraica, ma se ne discosta per due motivi: il primo è che essa si festeggi sempre di domenica, giorno della resurrezione di Gesù, ma giorno proibito per la Pasqua ebraica, il secondo è che per il calcolo convenzionale del plenilunio non viene usato il calendario ebraico (codificato da Maimonide nel XII secolo), ma il calendario lunisolare ecclesiastico.

Il principio-regola che fissa la data della Pasqua cristiana fu stabilito a seguito del Concilio di Nicea (325), interpretando un passo di S. Paolo, cioè la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena di primavera (all’epoca dei primi computi l’equinozio cadeva il 21 marzo, che pertanto divenne la data di riferimento). Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 Marzo al 25 aprile.  Supponendo infatti che il primo plenilunio di primavera si verifichi il giorno dell’equinozio stesso (21 marzo) e sia un sabato, allora Pasqua si avrà il giorno immediatamente successivo, ovvero il 22 marzo. Qualora invece il plenilunio si verificasse il 20 marzo, bisognerà aspettare il plenilunio successivo (dopo 29 giorni), arrivando quindi al 18 aprile. Se invece questo giorno fosse una domenica, occorrerà fissare la data della Pasqua alla domenica ancora successiva, ovvero al 25 aprile.

NOTA: ho osservato il calendario lunare di quest’anno 2020; il 9 marzo vi è stato il plenilunio; dopo 29 giorni vi è stato il successivo cioè il giorno 8 aprile di mercoledì, ma siccome la Pasqua cristiana si celebra di domenica, ecco avverarsi il 12 aprile la Pasqua 2020.

La data è calcolata utilizzando il calendario giuliano dagli ortodossi, quello gregoriano da protestanti e cattolici. Si noti che utilizzando il calendario giuliano, l’intervallo di date corrispondente nel calendario gregoriano va (nel XX e XXI secolo) dal 4 aprile all’8 maggio.

Poiché l’osservazione diretta della luna piena poteva dar luogo a errori (specie in caso di maltempo) e non si poteva prevedere in anticipo, si decise di fissare la Pasqua secondo una regola matematica prestabilita. Questa regola è basata sul calcolo dell’epatta.

Etimologicamente “epatta” è il numero dei giorni, che bisogna aggiungere all’anno lunare per avere l’anno solare. L’anno lunare essendo di 354 giorni, l’anno comune solare di 365, la differenza 11 è l’età della Luna media al principio del secondo anno, se la luna nuova è caduta al principio del primo anno. In questo caso ci sarà l’epatta del secondo anno. L’epatta del terzo è 11 + 11… cioè 22; quella del quarto sarebbe 33.

La regola valida per il calendario giuliano fu elaborata dal monaco Dionigi il Piccolo intorno al 532 a seguito degli studi di Vittorio d’Aquitania, che avevano trovato il modo di conciliare le tesi degli astronomi romani e alessandrini. Il calendario gregoriano utilizza una regola modificata, che fu promulgata da papa Gregorio XIII nel 1582 insieme con il calendario stesso…Nel calendario gregoriano, le data della Pasqua si ripetono secondo un ciclo che dura 5 milioni e 700.000 anni. La data più frequente è il 19 aprile, la meno frequente il 22 marzo.

Cari lettori, mi auguro che ci abbiate capito qualcosa!

Ancora oggi la cena pasquale ebraica “rivive” l’evento. Si mangia secondo la tradizione l’agnello (che ricorda il sacrificio) con erbe amare (che rammentano l’amarezza della schiavitù) e “pane azzimo” o non lievitato a significare la fretta con cui dovevano uscire dall’ Egitto, fretta evidente anche nel modo in cui si dovevano consumare quella cena: con i calzari ai piedi e con il bastone in mano, e mangiando di corsa.

Altri tempi! Noi ci faremmo un bel “PASQUONE” a “CIOLANDREA” e tutto quanto detto sopra  troverebbe il tempo che vuole… Ma il VIRUS, invidioso, aspetta a infettarci…allora Dio per tutti e ciascun per sé.

               Aniello Fariello

Altri articoli cultura

0 Commenti

   Per scrivere e visualizzare i commenti occorre la registrazione ! Registrati
Se sei già registrato effettua il login