Maturita', t'avessi preso prima...
— 13/06/2020
È dagli inizi del mese di marzo che gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado hanno dovuto abbandonare i propri banchi, le proprie classi e il clima che si respira nelle aule. L’emergenza, in questo senso, ha fatto capire ancora di più il valore della scuola e della relazionalità.
È stato un momento particolare per tutti gli alunni e soprattutto per quei ragazzi che stanno per terminare il loro percorso delle scuole superiori, i maturandi. La virtualizzazione della didattica ha impedito loro di poter condividere quest’ultima fase dell’anno scolastico con i compagni e i docenti in presenza, di potersi confrontare, scambiare ansie, emozioni e ricordi, organizzare una festa finale, sentire il suono dell’ultima campanella.
Sarà una notte prima degli esami diversa rispetto alle altre ed è per questo che abbiamo raccolto la testimonianza e le riflessioni di alcuni dei “nostri maturandi”, con un grande in Bocca al lupo per tutti coloro che si troveranno ad affrontare questa maturità “speciale”. L’emozione del resto sarà ugualmente unica!
Abbiamo lasciato la nostra quotidianità tra i banchi di scuola un po’ prima del previsto. I tre giorni di pausa sono diventati due settimane, le due settimane sono diventate un mese. Alla fine è bastato poco e ti ritrovi già a non essere più uno studente. È strano pensare che se da domani il Coronavirus cessasse di esistere, tutto in qualche modo tornerebbe alla norma.
Ogni ragazzo a settembre sarà una bomba di emozioni forti e contrastanti perché ricomincia la scuola, tutto sarà come prima, si rivedono gli amici, si salutano i compagni e sarà bello ricominciare tutto da capo.
Per i ragazzi del 2001 non c’è un ritorno. La campanella del primo giorno di scuola tornerà a suonare a settembre, ma non suonerà per noi.
Mattia
Tante sono le cose che sono state stravolte, è cambiata la nostra definizione di normalità così com'è stata sconvolta la nostra Maturità 2020.
I racconti dei ragazzi più grandi, la loro festa dei 100 giorni, le gite del quinto anno, assistere a tutti gli esami dei coetanei, festeggiare davanti scuola. Noi desideravamo tutto questo e invece siamo stati catapultati in una realtà che nessuno ci ha raccontato.
Una tensione alimentata dai mesi di lockdown, dalle lezioni a distanza non sempre efficienti e soprattutto dalle innumerevoli notizie contrastanti e sempre incerte. A tutto ciò si aggiunge la preoccupazione per il futuro che ci aspetta: saremo giudicati per aver affrontato una prova più semplice?
Annalisa
Molto spesso in questo ultimo periodo le domande più frequenti che mi vengono poste sono: stai studiando per la maturità? com’è quest’anno, come funziona? Beh che dire, sicuramente sarà una maturità diversa da quelle passate, una maturità più “semplice” se così la vogliamo definire, una maturità speciale! Strano da dire ma credo che comunque sia un ricordo bellissimo a prescindere dal voto o dallo studio che ci impone. Non immaginavo neanche lontanamente di dover affrontare questi ultimi mesi lontani dai miei amici e dalla mia quotidianità e di non poter godere degli ultimi mesi con la mia classe, di non aver potuto festeggiare il nostro ultimo giorno di scuola o di non aver festeggiato con i nostri professori quest’anno finale. Insomma questo Covid19 ha completamente stravolto la nostra vita, ma sono, per certi versi, contenta di poter fare la maturità, in modo tale da chiudere questi cinque anni insieme ai miei compagni e ai professori, comunque vada, in bellezza.
Mariafrancesca
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